venerdì 10 febbraio 2017

Recensione doppia: "Storie dal mondo nuovo" di Daniele Rielli


Storie dal mondo nuovo
Daniele Rielli



Formato: Brossura
Genere: Reportage
Editore: Adelphi           
Pagine: 316








I fantasmagorici rituali – di iniziazione – dei promotori di startup, riuniti in conclave a Londra. I saturnali, al Mugello, di una delle ultime divinità disponibili in Italia, Valentino Rossi. Il matrimonio fra i rampolli di due miliardari indiani – per tacer dell'elefante – nel cuore della Puglia. L'incontro, a New York, con un sopravvissuto alla sua stessa leggenda, Frank Serpico. Il paradiso – o l'inferno – artificiale nella sua versione più aggiornata, il poker online. Non importa da quale ingresso Daniele Rielli decida di entrare nel diorama ibrido e surreale che chiamiamo contemporaneità. Importa come ne racconta, ogni volta, un angolo diverso. E quanto, ogni volta, riesca a farci ridere.


Giudizio sintetico





Recensione... la prima:
Ogni giorno veniamo bombardati da notizie, storie e avvenimenti che accadono nel mondo, divise per tipologia: inchieste, attualità, politica, cronaca nera e rosa, sport ecc. .
Anche grazie ai social network, la divulgazione dei fatti di rilievo nazionali ed internazionali è immediata e su ampia scala.
Alcune notizie ci colpiscono particolarmente, rimanendo impresse nella nostra memoria, altre vengono archiviate dal nostro cervello come: "Ok, prendo atto, archivio/dimentico".
In molti casi, la nostra attenzione viene distolta in pochissimo tempo da articoli o approfondimenti scritti in "giornalistichese": con questo libro si è riscattata la formula dell'informazione a portata di tutti.

Daniele Rielli, classe 1982, in "Storie dal mondo nuovo" racconta i retroscena di tanti avvenimenti, attraverso un linguaggio fresco e apprezzabile da chiunque.
Una raccolta di storie tanto diverse, unite dal filo conduttore del retroscena, di quel dettaglio che noi non vediamo ma che esiste, che rende interessante anche la notizia meno popolare.

Si inizia, per esempio, dal "retroscena del retroscena dei retroscena" con il racconto del Transatlantico, quel salone lungo e imponente nel Palazzo di Piazza Montecitorio, dove politici e giornalisti si incontrano per scrivere quelle pagine di politica, dove il risultato finale è specchio che riflette ritratti di personaggi spesso altezzosi e sopravvalutati ma dove, chi scrive per mestiere, può vedere e notare dei dettagli e dei modi di fare riportando il retroscena, anche goliardico, di una "casta" così inavvicinabile.

Si passa poi al mondo delle startup al TechCrunch, con il racconto di quei colossi informatici venduti a cifre esorbitanti (WhatsApp a 19 miliardi di dollari, Skype a 8,5 milioni ecc.) a confronto con quelle piccole realtà che provano, attraverso l'innovazione e l'inventiva, a emergere nel secolo del digitale.
So che solo alcuni pescheranno il biglietto vincente in un'economia che assomiglia molto ad una lotteria,

Little Odessa, quartiere a sud di Brookling dove il tempo si è fermato a quando l'emigrazione sovietica, soprattutto di ebrei negli anni 40, ha dato vita ad una comunità unica ed interessante, raccontata attraverso moltissimi incontri ed esperienze divertenti.

L'Albania del 2014 con il fenomeno "Agon Channel", i resti di dittature e dominazioni estere, la vita e il lavoro nel paese, approfonditi sempre con retroscena raccontati da chi vive questi cambiamenti sulla propria pelle.

Non manca un capitolo dedicato a Valentino Rossi e al "pratone" del Mugello prima di ogni GP, con serate in clima festoso, slogan e personaggi unici ed esilaranti.

I retroscena del mondo "writers", del gioco d'azzardo con l'ascesa, il successo e il declino del Texas Hold'em, il matrimonio Indiano a Fasano di cui tanto si è discusso, Serpico e la corruzione degli Stati Uniti negli anni 70 e, ciò che, mannaggia a me, ignoravo del tutto, la storia del terrorismo in Alto Adige, delle etnie minoritarie che vivono la segregazione in casa propria.

Questo libro, che in primis è una raccolta di storie variegate ma dal gusto piacevole, ha svegliato in me quella sete di conoscenza che, insieme ai retroscena narrati e alle storie più o meno note, mi ha portato ad approfondire argomenti che avevo appreso in maniera superficiale o ignoravo del tutto, a cercare di inoltrarmi in mondi così diversi, così lontani ma tremendamente interessanti.

Attraverso un'analisi briosa, mai noiosa, di un giovane giornalista, si possono apprezzare storie così agli antipodi, avendo la sensazione di ascoltare un amico che racconta le esperienze uniche dell'eccitante vita giornalistica, perchè il grande merito che va dato a Rielli è quello di aver saputo raccontare e intrattenere il lettore con storie interessanti, ma soprattutto scritte con un linguaggio semplice.
I retroscena aiutano a comprendere e invogliano a curiosare, stimolano quella sete del sapere in modo unico, nella maniera più vicina a noi, dimostrando che, se sei un "professionista" non esiste storia che non possa essere letta e apprezzata da tutti.

Giudizio sintetico




Recensione...la seconda:
Realista. Straordinariamente realista. “Storie dal Mondo Nuovo” è una fotografia puntuale e chiara, scattata con uno stile fresco, nuovo. “Storie dal Mondo Nuovo” è un reportage che racconta alcuni degli aspetti più curiosi e meno noti della nostra quotidianità, scoperti e portati agli occhi del lettore in modo divertente e mai banale. E' un libro in cui, pagina dopo pagina, emergono lo spirito e lo stile tipici del mestiere del giornalista, dalla struttura del racconto dei fatti e alle parole utilizzate, mai pesanti e contraddistinte da, un ormai sempre più raro, grado di puntualità.
Daniele Rielli, in 311 pagine, accosta i racconti di situazioni e personaggi molto diversi tra loro con una rara capacità di incuriosire il lettore a cui viene offerta la possibilità di conoscere aspetti, situazioni e dinamiche di una quotidianità molto contemporanea, proprio del Mondo Nuovo.
E' un reportage dal giorno d'oggi, disilluso e, a tratti, cinico, ma sempre appassionato, nel quale emerge a chiare lettere il punto di osservazione privilegiato e il ruolo di chi sta scrivendo le pagine che abbiamo in mano.
Il transatlantico in Parlamento, la pista del Mugello, Tirana, New York, Borgo Egnazia in Puglia, il Montenegro, l'Alto Adige, sono tutti scenari in cui si possono scoprire fatti e personaggi le cui storie sono poco note ed i cui particolari parlano di una contemporaneità che, spesso, bisticcia con il passato e altrettante volte sembra tendergli la mano.
Uno degli aspetti più raffinati di queste pagine, sospese tra giornalismo e narrazione, è sicuramente l'intelligenza con cui vengono raccontati i fatti, la stessa intelligenza viva che anima la curiosità dell'autore nel voler scoprire, conoscere e raccontare fatti di vita estremamente diversi tra loro, tratteggiando aspetti che non mancano mai di riportarci al quotidiano.

Un linguaggio attento, mai pesante, contemporaneo e schietto, sono gli ingredienti di un libro dinamico, particolarmente apprezzabile da chi ama osservare la quotidianità e conoscerne i protagonisti, tratteggiati sempre con grande puntualità. “Storie dal Mondo Nuovo” è un libro che saprà arricchire tutti coloro che amano osservare, magari anche in silenzio, la quotidianità, traendone spunto per riflessioni che sapranno sicuramente porre in una luce diversa, più disincantata e vera i fatti di ogni giorno.

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Daniele Rielli è nato nel 1982. Laureato in Filosofia, collabora con Il Venerdì di Repubblica e IL Magazine ( Sole 24 ore), ha scritto fra gli altri per Repubblica, Internazionale, Vice, Linkiesta, ed è autore anche di storie per la televisione e il teatro.
Nel 2013 ha vinto il Macchianera Italian Awards al "Miglior articolo dell'anno". Nel 2014 ha pubblicato con Indiana Editore Quitaly, raccolta dei suoi reportage.
Dopo aver utilizzato per anni lo pseudonimo "Quit the doner", nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo, Lascia stare la gallina con Bompiani con il suo vero nome, finalista al premio Sila49.
Nel 2016 ha pubblicato per Adelphi "Storie dal mondo nuovo".
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